Canoviana2012

Canoviana2012

lunedì 30 settembre 2013

Dove l'acqua scorre al contrario.

Michael Adams, Anse Aux Poules Bleues. Bamboos, Silkscreen

Quelle della Repubblica delle Seychelles sono isole coloratissime. Verdi brillanti, blu profondi, acque cristalline e innamoratissime coppie in viaggio di nozze. Affascina anche lo scorrere dell'acqua nel lavandino...in senso orario, all'opposto di quel che succede qui "su" da noi! Ovunque si posi l'occhio, si rimane a bocca aperta!!
Sì, le Seychelles sono un paradiso nel quale nuoti in mezzo ai pesci e lavori sodo sulla tintarella. 
D'obbligo sono i souvenir per far morire un po' di invidia chi è rimasto a casa. Parei ornati con fiori tropicali, calamite divertenti, conchiglie di forme pazzesche e deliziosi portachiavi...fatti a Coco de Mer.
Il Coco de Mer è una noce di cocco che ricorda benissimo le forme del bacino femminile e che è stato assurto a simbolo delle isole! Sono il regalino più gradito dai re del sense of humor!!
Se siete a Mahé, l'isola principale, dopo aver fatto un rapido giro a Victoria (la più piccola capitale del mondo, grande meno di 9kmq!), datevi all'arte contemporanea!
Salite sul bolide che avete noleggiato e andate verso Sud, direzione  Anse aux Poules Bleues. Lungo la strada, trovate l'indicazione per la casa-studio di Michael Adams.
Dopo una vita artistica trascorsa in giro per il mondo, nel 1972 sceglie proprio questo pezzo di paradiso per vivere e creare! 
Tra polli e tartarughe e mille altri animali, negli ultimi trent'anni ha creato migliaia di dipinti, che lo hanno reso l'artista più popolare delle 115 isole, portando in giro per il mondo i colori e l'allegria dell'arcipelago. La sua fama è tale che nel 2001 riceve dala Regina Elisabetta II l'onorificenza del MEB (Member of British Empire) per il servizio prestato all'arte delle Seychelles!


Il verde squillante e le palme gigantesche della Vallé de Mai, il blu delle acque della Anse Lazio e le forme preistoriche delle tartarughe giganti prendono vita dietro al pennello veloce e caldo di Adams. Anche un'occhiata rapida a uno dei suoi dipinti rasserena la giornata!! 
Michael Adams, Bonjour Gauguin, acquerello
Michael Adams è da alcuni definito il "Gauguin delle Seychelles", ma la cosa a lui non piace affatto.
 In effetti la pittura del nostro non mi sembra impregnata dell'ossessiva ricerca di serenità che vive nelle tele del francese. Francamente, non credo nemmeno di avere visto nel catalogo di Adams nulla del sintetismo di La visione dopo il sermone. Quello di Adams è, piuttosto, uno stile caratterizzato da un forte naturalismo geroglifico! Forse le tinte vibranti in punta di pennello ricordano l'uso del pigmento puro che faceva Gauguin; qui, però, predomina la ricerca della raffigurazione della natura, fatta di colori puri e forme magiche.
Dicevo, quando siete a Mahé, andate all'atelier di Michael Adams.
L'atelier di Michael Adams
La sua casa è il suo studio, ma è anche la sua galleria! Suonate il campanello e verrete travolti da un'iper-cromia. È magico. Tra tele e acquerelli e incisioni c'è l'imbarazzo della scelta. Ci sono le opere mature di Michael Adams e quelle dei due figli, Tristan, "pittore" dal 2006 e Alyssa, dedita principalmente all'acquerello e all'incisione.
 I quadri giganti del maestro li riserviamo e chi ha i mezzi per l'acquisto e lo spazio per il trasporto. Noi avevamo già riempito le valige di portachiavi con il Coco de Mer, quindi ci siamo accontentati di un paio di stampe e qualche cartolina. E porteremo sempre il ricordo di un'accoglienza calorosa e affettuosissima!! 
Insomma, non dico che il viaggio alle Seychelles valga solo per conoscere Muchael Adams, ma sicuramente un giro a Mahé si!



I am basically a jungle person. I paint regularly from one spot in the Botanical Gardens. Every time you look at the jungle around you, you see a different way of painting it!

Michael Adams al lavoro fonte www.michaeladamsart.com/


Essenzialmente sono una persona della giungla. Io dipingo regolarmente da un angolo dei Giardini Botanici. Ogni volta che guardi la giungla che ti circonda,vedi una maniera diversa per dipingerla. 


 http://www.michaeladamsart.com



Cote d'Or, Prasilm, Seychelles



sabato 28 settembre 2013

Onde a Venezia



Questa era Venezia, la bella lusinghiera e ambigua, 
la città metà fiaba e metà trappola, nella cui atmosfera corrotta l'arte un tempo si sviluppò meravigliosa e che suggerì ai musicisti melodie  che cullano in sonni voluttuosi.

da Thomas Mann, La morte a Venezia, 1912


mercoledì 18 settembre 2013

Fairy B-day

Fate che guardano attraverso un arco gotico, 1864 circa
fonte www.illusionsgallery.com
Buon Compleanno a Johon Anster Fitzgerald, nato proprio OGGI (19.IX) nel 1819 (o 1823?).
Le sue opere si distinguono per due motivi. 
Il primo è il frequente ed esplicito riferimento a sostanze stupefacenti. Considerata l'epoca (la cosiddetta Età Vittoriana), non ci stupiamo, anzi!
L'altra ragione per cui JAF dovrebbe esserci familiare è il soggetto privilegiato della pittura, cioè l'opera di Shakespeare! Rappresentava spesso temi fantastici, prendendo spunto soprattuto da La tempesta e Sogno di una notte di mezza estate, ma anche dal contemporaneo Alice nel paese delle meraviglie.  
Alice in Wonderland (2010)
...sembra un po' opera di JAF
Nel 1845 le sue opere furono esposte alla Royal Academy of Arts di Londra e con le sue pitture incantate ottenne un successo straordinario, facendo sognare le dame vittoriane. Immagino un pubblico in estasi e un silenzio rotto solo dal fluttuare degli abiti ... 
E capiamo perché il suo soprannome fosse "Fairy Fitzgerald
Anche l'occhiatina data oggi non può essere che sognante, tra colori cupi e colpi di luce, fate delicate che 100 anni fa precedevano le Winx. Ali trasparenti, sete morbide e paesaggi di pastello.
Un sogno... di fine estate.

Il banchetto delle fate, 1859
fonte http://www.artmagick.com
Cercando riproduzioni di opere per voi ho trovato questo bell'omaggio al nostro festeggiato su YouTube: Tribute to John Anster Fitzgerald

The Intruders vs Alice in Wonderland

sabato 14 settembre 2013

Una farfalla di marmo

io al Louvre nel 2011

Nel XXI secolo il nudo ha finito di esser un tabù. I bikini adamitici sulle riviste di gossip non lasciano spazio all'immaginazione...se le effigiate li indossano. Così come certe mini inguinali che circolano in città, nonostante le prime ventate gelide.
Insomma, nulla più ci sorprende! 
google images
Antonio Canova, Amore e Psiche stanti

 Musée du Louvre
Ma le carni molli, vellutate, delicatissime di Antonio Canova ancora ci lasciano senza fiato! All'epoca, il ritratto di Paolina Borghese come Venere Vincitrice suscitò scalpore, per le nudità a vista e per l'occhietto vispo della sorella di Napoleone. Quest'ultimo rifiutò la canoviana statua colossale che lo ritraeva anche e sopratutto per i chilometri di pelle a vista (vedi il post Restyling Napoleonico). Anche a noi fa un po' impressione...
E cosa dire di Amore e Psiche stanti, nelle due versioni del Louvre e dell'Hermitage, ispirati alle Metamorfosi di Apuleio? 
Una delicatezza di movimenti, una dolcezza di pose e una tenerezza di sensazioni che rendono invisibili i seni della fanciulla e le carni del dio greco. Qui lo scultore ha annullato la passione e la veemenza di opere quali Ercole e Lica o la stessa Paolina Borghese in favore del sentimento puro.
La farfalla sulla quale gli amanti si concentrano, distrae anche noi, che ci lasciamo sorprendere dalla trasparenza delle ali. La purezza di cui il nobile insetto è simbolo è l'intima essenza di questo marmo sublime, che si stacca dalla passione amorosa raccontata da Apuleio in favore del sentimento assoluto.
Lo sentì il pubblico del 1788. Lo sente il pubblico di oggi, erede di un'estetica che può prescindere dagli ammiccamenti della volgarità carnale con cui lo bombardano i mass media e può leggere questa opera per quello che è, cioè "Un gruppetto di Amore e Psiche platonico", come disse Canova.



lunedì 9 settembre 2013

Il Re Sole scende in città: quattro secoli di gite a Bologna

1678, il Conte Carlo Cesare Malvasia pubblica a Bologna la Felsina Pittrice. Vite de'Pittori bolognesi e la dedica al re francese Luigi XIV.
Questi, per ringraziarlo della dedica, dona al Conte "storico dell'arte" una gioiello preziosissimo. Una miniatura smaltata dello stesso re è incorniciata da argento dorato nel quale sono incastonati dei diamanti. Un secondo gruppo di gemme accerchia il minuscolo ritratto del re Sole, è una corona che culmina nel giglio di Francia!
Malvasia lascia "la cosa più preziosa che io abbia in questo mondo" all’ Arciconfraternita di Santa Maria della Vita, con l'obbligo di esporre il gioiello al pubblico il 10 settembre di ogni anno per ricordare una guarigione da lui ottenuta per intercessione della Madonna della Vita, un'immagine ritrovata il 10 settembre del 1614.
Domani (10 settembre 2013), per onorare le volontà testamentarie del Conte, il Gioiello del Re Sole sarà esposto nel Santuario di Santa Maria della Vita (Bologna, via Clavature 10) dalle 9.30 alle 12.30: se siete nei paraggi, non perdetelo!!


venerdì 6 settembre 2013

Impara l'arte...


e mettila in salotto!

Nella mia città ha aperto Zara Home. Immaginate la febbrile emozione alla vista del cantiere un paio di mesi fa! Al mio ritorno dalle vacanze, trovo il negozio aperto e la mia amica fashion victim già in grado di guidarmi nel paese dei balocchi.
Non sono rimasta delusa.
E c'è un oggetto, anzi, una serie di oggetti che devo segnalarvi -a onor di cronaca devo dirvelo: è stata la sola anticipazione che mi aveva dato la mia amica prima del tour!
Sono dei CUSCINI che riportano quadri antichi! Da figurine settecentesche a nature morte di caravaggesca memoria... 
Quello più avvincente è il Ritratto di Enrico VIII di mano di Hans Holbein il Giovane...staccate dalla pareti di Palazzo Barberini un nonnulla di ritrattino e mettetevelo sul divano a farvi compagnia. 
E sarete veramente all'ultima moda, in quanto Artedossier di Settembre promette un bel dossier sul celebre pittore tedesco!


giovedì 5 settembre 2013

BigApple /MiniMuseum


Ieri. Nel 1727 Caspar Friedrich Neickel pubblicava Museografia. Guida per una giusta idea e un allestimento dei musei. Non era il primo, non fu l'ultimo, ma lasciò il segno... perché fece un bel "censimento" delle raccolte sparse in Europa, sui materiali che le potevano costituire, sulle diverse finalità che queste potevano avere e sulle varie tipologie. dalle Kunstkammern e Naturalien und Raritatenkammem in Germania ai cabinets francesi, alle gallerie e agli studi in Italia, ce ne era per tutti i gusti e le tasche!! Interessante lo sguardo all'Italia e l'occhiolino che fa a Bologna, ereditiera delle collezioni di Ulisse Aldrovandi e Ferdinando Cospi... raccolte cinque/seicentesche talmente ricche e varie che andarono a costituire il nucleo delle collezioni universitarie! Quella di Aldrovandi, in particolare, si distingue ancora oggi per la ricchezza di materiali e appunti sul mondo naturale.
Un pensierino tutto nostro va anche agli studioli del fiorentino Francesco I a Palazzo Vecchio e di Isabella d'Este a Mantova. 
entrambi misero all'opera artisti eccellenti per ornare le proprie stanze. Se il primo concentrò la propria collezione su 
Il Museum visto da fuori. Non sembra un museo!

"gioie, medaglie, pietre intagliate, cristalli lavorati et vasi, ingegni et simil cose", la seconda si lasciò travolgere da una feroce passione per l'arte antica, facendo arrivare sculture direttamente dalla Grecia! Le piaceva mischiare antico e contemporaneo, per confrontarli come andava tanto di moda nel Rinascimento.  Nel Cinquecento una Wunderkammer così, che conservava  "cose rare et preziose" destava la curiosità di tutti. E questo accade anche oggi!
Oggi. New York, due passi da Chinatown: nel vano ascensore di una ex-fabbrica di indumenti si "nasconde" Museum.
In 6 mq racchiude un trionfo di contemporaneità, "strange artifacts and objectes removed from their narratives", manufatti moderni provenienti da tutto il mondo, frammenti di culture lontanissime e altri dell'America stessa, che fanno mostra di sé "riposte nei propri armati, ciascuna nel suo genere" come nello studiolo di Francesco I.
Si tratta di un mouseion  nella più antica accezione del termine (nella Grecia classica era la casa delle muse, cioè la sede delle protettrice delle arti), utilizzato nella maniera più tradizionale, per mettere in mostra l'OGGI.
C'è chi ci fa un giro veloce, chi passa ore in quei 6mq ad ascoltare le storie di quegli oggetti fantastici, disposti in ordine, ben illuminati ... ben visibili, come la più aggiornata museografia insegna.
Come facevano Aldrovandi e Isabella, tutto è inventariato e catalogato: utilizzando i numeri identificativi degli oggetti, il visitatore ne legge le notizie sulla brochure o ne ascolta le vicende sull'audio-guida.. come al Louvre! 
E cosa vede? Lscarpa in testa da Bush in Iraq, dentifici, un ombrello zaini antiproiettile marchio Disney forse sarebbero piaciuti a Isabella?