Canoviana2012

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sabato 14 settembre 2013

Una farfalla di marmo

io al Louvre nel 2011

Nel XXI secolo il nudo ha finito di esser un tabù. I bikini adamitici sulle riviste di gossip non lasciano spazio all'immaginazione...se le effigiate li indossano. Così come certe mini inguinali che circolano in città, nonostante le prime ventate gelide.
Insomma, nulla più ci sorprende! 
google images
Antonio Canova, Amore e Psiche stanti

 Musée du Louvre
Ma le carni molli, vellutate, delicatissime di Antonio Canova ancora ci lasciano senza fiato! All'epoca, il ritratto di Paolina Borghese come Venere Vincitrice suscitò scalpore, per le nudità a vista e per l'occhietto vispo della sorella di Napoleone. Quest'ultimo rifiutò la canoviana statua colossale che lo ritraeva anche e sopratutto per i chilometri di pelle a vista (vedi il post Restyling Napoleonico). Anche a noi fa un po' impressione...
E cosa dire di Amore e Psiche stanti, nelle due versioni del Louvre e dell'Hermitage, ispirati alle Metamorfosi di Apuleio? 
Una delicatezza di movimenti, una dolcezza di pose e una tenerezza di sensazioni che rendono invisibili i seni della fanciulla e le carni del dio greco. Qui lo scultore ha annullato la passione e la veemenza di opere quali Ercole e Lica o la stessa Paolina Borghese in favore del sentimento puro.
La farfalla sulla quale gli amanti si concentrano, distrae anche noi, che ci lasciamo sorprendere dalla trasparenza delle ali. La purezza di cui il nobile insetto è simbolo è l'intima essenza di questo marmo sublime, che si stacca dalla passione amorosa raccontata da Apuleio in favore del sentimento assoluto.
Lo sentì il pubblico del 1788. Lo sente il pubblico di oggi, erede di un'estetica che può prescindere dagli ammiccamenti della volgarità carnale con cui lo bombardano i mass media e può leggere questa opera per quello che è, cioè "Un gruppetto di Amore e Psiche platonico", come disse Canova.



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