Canoviana2012

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venerdì 28 marzo 2014

Follie di Primavera



Qualche giorno fa ha fatto scalpore e un gran sorridere una notizia proveniente dalla fiorentina Galleria degli Uffizi: un giovane turista spagnolo si è letteralmente spogliato davanti alla Nascita di Venere del Botticelli... c'è chi ha parlato di estasi, chi ha parlato di "Sindrome di Stendhal". A me sembra piuttosto follia! Una follia quasi carnascialesca, qualcosa che si prende gioco delle emozioni altrui per far un po' di scena. E che scena! Il ragazzo ha completato la performance spargendo petali di rosa per la sala...

Sandro Botticelli, Nascita di Venere, 1484 circa
Firenze, Galleria degli Uffizi (part.)
fonte http://it.wikipedia.org/

Questo fatto mi dà lo spunto per evocare un altro capolavoro di Sandro Botticelli, un dipinto che gli Uffizi ospitano nelle medesime Sale 10-14 Botticelli, cioè la Primavera
Sarà il fatto che qui ancora la nuova stagione non sembra voler arrivare, sarà perché "primavera" mi richiama alla mente un trionfo di colori e profumi... sono tornata a darle un'occhiatina.
Oggi come seicento anni fa questa enorme tavola (misura 203 x 314 cm!) rappresenta la sublimazione del più puro amore sensuale.

Sandro Botticelli, Primavera, 1485 circa
Firenze, Galleria degli Uffizi fonte http://it.wikipedia.org/
Dipinta nei primi anni Ottanta del XV secolo, questa tavola rappresenta ancora oggi un "mistero irrisolto". Essa, infatti, cela dietro le forme sensuali delle divinità e delle allegorie una serie di significati che ci sono oscuri. Ed è quest'aurea misteriosa l'ingrediente segreto di gran parte della pittura di Botticelli e dei suoi contemporanei.
Sandro Botticelli, Venere e Marte, 1485 circa (part.)
Londra, The National Gallery fonte www.nationalgallery.org.uk/
Non voglio ammorbare con una parentesi in merito a tutti quegli elementi che caratterizzano il periodo storico-artistico-culturale che cristallizziamo sotto l'etichetta "Rinascimento"; vale qui la pena indicare al volo la componente simbolica che caratterizza alcuni circoli culturali e i loro artisti. Botticelli rientra a pennello in questo, in quanto la sua opera è spesso impregnata di Neoplatonismo. Non entro nei dettagli filosofici della corrente -non ne ho né le competenze, né le capacità, mi basta accennare al fatto che i neoplatonici recuperarono la cultura antica, amalgamandola a quella cristiana. Gli Antichi non erano più visti con l'accezione negativa del paganesimo, quanto piuttosto come la radice della cultura paleocristiana. I testi antichi vennero riscoperti, riletti e reinterpretati all'interno di una cultura che "rinasceva": la mitologia e le simbologie di cui quest'ultima si fa carico trovano in questa rinascita un terreno molto fertile.
Sandro Botticelli, Venere e Marte, 1485 circa (part.)
Londra, The National Gallery fonte www.nationalgallery.org.uk/
Sandro Botticelli fu chiamato spesso a dipingere argomenti mitologici (vedi la Nascita di Venere in apertura o il quasi coevo Venere e Marte di Londra), dietro ai quali però nascondeva significati altri...che noi oggi non sempre comprendiamo.
In merito alla Primavera sono stati versati fiumi di inchiostro, nel (forse vano) tentativo di decifrarne il significato.
L'allegoria sembra ispirata ai testi classici di Ovidio e Lucrezio insieme ad alcuni versi scritti in volgare dal contemporaneo Agnolo Poliziano per la Giostra di Giuliano de'Medici, cioè per la vittoria riportata dal rampollo de'Medici in un torneo nel 1475.
Poliziano descrive le Tre Grazie e il vento che spira in primavera, Zefiro, mentre rincorre la ninfa Clori. Questo, sposandola, le dona la capacità di far sbocciare fiori che le escono dalla bocca. Accanto alla ninfa è una donna vestita di fiori: è la metamorfosi di Clori in Flora, cioè nella divinità latina della primavera, che qui sparge boccioli di rose in fiore. 
Mercurio, quasi indifferente a quel che gli succede intorno, con un caduceo allontana la pioggia dal giardino, mentre Cupido (bendato) tende l'arco.
Sandro Botticelli, Primavera
particolari sparsi
Al centro della composizione, regina del proprio giardino, incede elegante Venere.
E dietro a questi personaggio cosa c'è? 
Plausibile è l'idea di vedere all'interno dell'intera scena un riferimento alle verità morali, attraverso la figura dea Venere, simbolo neoplatonico dell'amore più elevato e al contempo humanitas, cioè le attività spirituali dell'uomo.
Questa è una delle varie ipotesi interpretative che si sono palesate, in quanto la tavola offre addirittura tre livelli di lettura: quello mitologico, quello filosofico di cui qui si è accennata un'idea e, last but not least, quello storico-dinastico, legato alle vicende fiorentine e ai de'Medici. Le divinità che sfilano davanti a noi dipinti da Botticelli, infatti, potrebbero essere personaggi fiorentini e le loro virtù!
Esuliamo dalla ricerca di un significato e concentriamoci sulla purezza e la ricchezza della pittura di Botticelli. E ammiriamola, senza avere la pretesa di commentare e pensare. Linee sinuose disegnano forme affusolate nella definizione di corpi che con sensualità si incrociano e si incontrano creando una composizione di armonia assoluta.
Accarezziamo con gli occhi quelle carni e lasciamoci inebriare dall'infinità di fiori che popolano questa natura. 

Sandro Botticelli, Primavera, 1482 circa Firenze, Galleria degli Uffizi (part.)
fonte Google Cultural Institute


Sembra che Sandro Botticelli voglia offrirci un campionario e di abilità e di quantità: la sua arte lenticolare, che rende con una pittura quasi maniacale la morbidezza di petali e boccioli, non solo delle carni. La quantità degli esempi della flora: fiordaliso, nontiscordardime, gelsomini, viole, rose, margherite...sono circa duecento le specie floreali ritratte dal vero che per noi rappresentano il filo diretto con il passato, un contatto privilegiato con Botticelli. Gran parte di questi fiori, infatti, fioriscono proprio in questi giorni sulle colline intorno a Firenze e nei prati vicino alla villa medicea di Castello, la destinazione originaria della Primavera.



 




La scheda  Primavera  sul sito della Guida alla Galleria degli Uffizi


L'Amore Sensuale

domenica 16 marzo 2014

#naturamorta



Giorgio Morandi
Fiori, 1950
fonte google.it


Non vi è nulla di più astratto del reale.